L’ambiente vegetazionale del piano submontano
Nel territorio altopianese, l’origine di queste tipologie forestali risale a 3000 anni fa, quando l’innalzamento delle temperature medie e l’aumento delle precipitazioni favorirono l’i nsediamento di latifoglie nella fascia pedemontana, fino agli 800 metri circa di altitudine.
Il bosco misto a latifoglie si accompagna alla siepe campestre, una struttura vegetale caratterizzata da specie arbustive o arboree come ad esempio l’Acero campestre, il Nocciolo, il Pero corvino, il Crespino, la Rosa di macchia e il Rovo, il Biancospino, e poi il Lantana e l’Evonimo, il Maggiociondolo, il Ciliegio, il Pallone di maggio, il Caprifoglio peloso, l’Orniello. La siepe a volte costituisce l’ambiente di transizione tra il bosco e il prato. In questo caso, rappresenta la soluzione di continuità destinata a delimitare in modo naturale i confini di due ambienti.
I boschi misti e le siepi campestri costituiscono una fascia ricca di ospiti stabili e di passaggio, egemonizzata dagli insetti, da molte specie di passeriformi nidificanti, piccoli mammiferi come arvicole, topi selvatici e topi collo giallo, moscardini, ghiri, oltre che anfibi come la raganella, la rana di Lataste e la rana agile o i rospi comuni e smeraldini e rettili come l’orbettino, il colubro liscio, il biacco, il ramarro, la lucertola muraiola.
La massa vegetale del bosco e della siepe, erbe arbusti ed alberi, costituisce la risorsa attorno a cui si crea, si intreccia l’insieme delle relazioni ecologiche che legano a questo biotopo una quantità enorme di specie animali. In generale ciascuna specie vegetale può attirare ospiti particolari e si può perciò affermare che più diversificata è la composizione di questo ambiente, maggiore complessità specifica (biodiversità) avrà la comunità faunistica presente nel biotopo.
Il primo livello di una piramide alimentare, successivo alla base costituita dall’insieme di tutte le risorse vegetali a disposizione, è occupato dalla massa degli erbivori e cioè la quasi totalità degli invertebrati, oltre che alcuni uccelli e mammiferi.
In particolare è interessante suddividere questo livello in base allo specifico regime alimentare, che è specializzato in mangiatori di fibre legnose, mangiatori di nettare, succhiatori di liquidi organici zuccherini, defogliatori, mangiatori di gemme e fiori, frutti.
Al secondo livello della piramide alimentare si collocano i consumatori secondari, rappresentati dai carnivori, dotati di efficaci strumenti di predazione (becchi, strutture dentarie e apparati masticatori). La predazione è intensa in tutti gli strati della siepe e del bosco misto a latifoglie, dal livello ipogeo (suolo, lettiera) a quello arboreo.
Il terzo livello è composto dai grandi predatori di piccoli vertebrati, come gli uccelli rapaci, i serpenti, i mustelidi di taglia media come la faina, i canidi come la volpe.